Vaccino: tecnologia a RNA contro il Covid-19

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Negli ultimi tempi, i discorsi relativi alla vaccinazione si sono moltiplicati. Questo ha comportato un proliferare di opinioni diverse, alcune informate, altre edificate sulla paura e la tradizione. Ad ogni modo, i giornali, così come i telegiornali hanno sguinzagliato i loro giornalisti perché questi realizzassero articoli o servizi relativi a questo trattamento sanitario. Tra i numerosi articoli che sono stati scritti, però, solo pochi hanno trattato nel dettaglio il tema della tecnologia del vaccino. Sicuramente, infatti, si tratta di un tema complesso sia per chi lo deve descrivere, sia per chi si trova a leggerlo. Chiaramente, per comprendere nel dettaglio la questione occorrono degli studi medici, magari anche la frequenza di una scuola di specializzazione.
Tuttavia, oggi, vogliamo provare a spiegare come è strutturato un vaccino, la tecnologia che lo sostiene e il suo funzionamento.

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Vaccino: tecnologia a RNA contro il Covid-19

La malattia Covid-19 ha sconvolto il mondo. Le nostre abitudini sono state profondamente cambiate, così come le nostre attività quotidiane. Pe questo motivo, studiosi di tutto il mondo si sono impegnati duramente per scovare e realizzare una vaccinazione in grado di fermare questa patologia. La vaccinazione di massa, infatti, appare con la soluzione migliore per riprendere le redini della propria vita, confinando il Covid-19 nel cassetto della memoria. Ma come funziona un vaccino a tecnologia a RNA? Andiamo a vederlo.

Iniziamo con il dire che l’RNA è un acido, paragonabile al più noto DNA. Lo scopo del vaccino a RNA è somministrare un tipo di RNA. Questo tipo di RNA si chiama mRNA, la “m” sta per “messaggero”. Infatti, si tratta della sequenza di RNA che veicola i messaggi del codice genetico. La vaccinazione implica la somministrazione dell’mRNA che veicola l’istruzione per la costruzione della proteina contro la quale si vuole sviluppare un anticorpo.

Nel caso del coronavirus, quindi, si vorrebbe inoculare l’mRNA responsabile delle notizie necessarie alla costruzione della proteina Spike del virus. La proteina Spike è molto nota. Infatti, è quella che i virus utilizzano per agganciarsi alle cellule sane e ammalarle. Una volta agganciata, questa proteina inietta in una cellula la sue sequenza genetica malate e la cellula, ignara di tutto, la replica, dando luogo ad una serie di figlie malate. Naturalmente, nel caso del vaccino, la tecnologia permette di somministrare quantità di mRNA tali da non provocare l’insorgenza della malattia, ma di rendere comunque possibile lo sviluppo di un anticorpo alla patologia.

Attualmente, tutti i vaccini che hanno ricevuto l’approvazione dell’AIFA, cioè quello di Pfizer, Biontech e Moderna, sfruttano la tecnologia a mRNA.

Tecnologia e medicina

La produzione di un vaccino richiede tecnologia di ultimo studio e di recentissima fattura; ma il ruolo della tecnologia in medicina è sempre stato molto importante. Al giorno d’oggi, infatti, malattie che un tempo erano condanne a morte sono diventate poco più che disturbi fastidiosi. A questo cambiamento ha contribuito senza dubbio il progresso tecnologico.

Ciò che comportava operazioni complesse e rischiose per la nostra salute, adesso, è facilmente risolvibile con operazioni condotte da alcuni macchinari. In questi casi, l’esperienza del medico conta molto, ma viene relegata ad un ruolo di supervisione. Ciò non significa che sia secondaria per importanza, ma dimostra che l’avanzamento tecnologico ha comportato un grosso cambiamento anche nella conduzione di interventi chirurgici. Grazie a questa modernità, gli interventi si sono fatti più brevi e agevoli, così come si è fatto più breve il tempo necessario alla scoperta e alla messa in commercio di nuovi farmaci.

L’argomento è molto interessante e il ruolo della tecnologia nella scienza medica merita di essere approfondito. Naturalmente non si può fare tutto in questo articolo. Intanto, però, se l’argomento “farmaci” vi interessa, potete leggere il nostro articolo su Italfarmaco.