Criptovalute e tecnologia, UK e Israele pronti per il Bitcoin nazionale

Israele e Regno Unito verso l’approvazione delle prime criptovalute di Stato, ma saranno diverse dal Bitcoin per ovvi motivi: come cambierà l’economia mondiale?

Verso la criptovaluta di Stato

Se il Bitcoin è il nemico numero 1 delle Banche centrali mondiali, sin da quando ha incrementato il suo valore, gli stessi istituti di credito sono molto propensi al lancio di una loro moneta digitale. Sarebbe una ulteriore rivoluzione e cambierebbe radicalmente il settore economico e finanziario. L’usanza di scambiare denaro in cambio di ben e servizi deriva dal baratto, un sistema usato sin dalla notte dei tempi, ma con la scoperta dei metalli preziosi quali oro e argento è stato accantonato, per far posto poi alla carta moneta portata dall’Oriente, perché la carta un tempo era considerata rara e preziosa ( e pensare che oggi si spreca anche gettandola a terra in strada). L’evoluzione è continuata e continua fino ad oggi, perché con l’avvento di Internet sono nati nuovi modi di acquistare e vendere beni e servizi, nuovi mezzi di pagamento e una nuova concezione del denaro. Le crittovalute sono esattamente il prossimo step che hanno intenzione di affrontare gli Stati di Israele e il Regno Unito.

Israele e Regno Unito, abolizione moneta reale?

Una decisione inaspettata che apre verso la moneta digitale di Stato, perché la Banca d’Inghilterra e d’Israele stanno facendo le loro valutazioni se sia fattibile o meno la possibilità di poter lanciare la propria valuta digitale nazionale. Lo scopo  sarebbe quello di abbattere definitivamente gli oneri bancari e interbancari, oltre a sconfiggere definitivamente l’evasione delle tasse e il riciclaggio di denaro. Un’idea che partirà da queste due Nazioni, ma che è valutata anche dalle altre Banche centrali. Attira anche il fatto di creare un mezzo di pagamento molto veloce per ridurre i contanti e trasformare il denaro in qualcosa di digitale, anche se gli italiani non sono molto contenti di questo. Ancora non sono molto chiare le intenzioni israeliane, visto che relativamente da poco hanno cambiato la loro valuta nazionale, mentre in territorio inglese si potrebbe avere il lancio della nuova e-currency per l’estate.  Si sa per certo perché Londra ha in sperimentazione la tecnologia blockchain dal 2015

Verso la moneta digitale di Stato

Siti come Mercati24.com hanno fatto conoscere agli aspiranti investitori le caratteristiche dell’ormai famosissimo Bitcoin: la moneta digitale ha dei difetti, come l’anonimato delle transazioni anche se la sua blockchain ne detiene traccia, è decentralizzata e, cosa che fa andare in bestia il mondo finanziario, ha una estrema volatilità: il suo valore oggi può essere alle stelle, e domani ritornare ai minimi storici. In UK, per esempio, si vorrebbe introdurre una criptovaluta legata alla sterlina, aprendo la strada ad attività bancarie e finanziarie alternative e soprattutto si elimineranno i costi di intermediazione. Se l’esempio britannico andrà quindi in porto, gli inglesi manterrebbero la sterlina in forma digitale, ma si elimineranno gli oneri collegati agli intermediari, ovvero gli istituti di credito. Da parte degli israeliani c’è la certezza di introdurre la propria e-currency quando  si otterrà un mezzo di pagamento centralizzato, sicuro e in linea con le regole del riciclaggio di denaro, in contrasto con il Bitcoin e le altre crypto che seguono i suoi principi, decentralizzazione, anonimato delle transazioni  e valore instabile.