E-Commerce: cresce il numero di acquirenti, la spesa, la varietà e la frequenza degli acquisti

Lo shopping online non è più un’idea futuristica come poteva apparire qualche anno fa: ormai il numero di seguaci dell’e-commerce è cresciuto vertiginosamente e dalla parte dell’offerta assistiamo ad un vero e proprio boom. Grazie a grandi marchi che diventano garanzia di conformità del pagamento e sicurezza delle transazioni online, come ad esempio ebay, sempre più utenti (anche tra gli italiani che notoriamente sono un popolo reticente alla divulgazione di dati sensibili e molto attento alla privacy) effettuano pagamenti su internet utilizzando la carta di credito.

Oggetto dello shopping online ormai può essere praticamente di tutto: da complementi d’arredo ad attrezzi per la palestra, da abbigliamento a viaggi etc. Ciò non toglie che persistono dei punti di criticità, soprattutto dal punto di vista della risoluzione di eventuali contenziosi nati nell’ambito dell’e-commerce.

E’ in quest’ottica che va letta la procedura alternativa approvata dal Parlamento Europeo e improntata a criteri di velocità e semplicità. L’obiettivo primario del nuovo iter è quello di rafforzare due progetti già esistenti, in un’ottica di maggiore tutela per chi fa shopping online nei Paesi europei.

Il regolamento extragiudiziario delle controversie (ADR) e la risoluzione delle controversie online dei consumatori (ODR).

Il primo propone procedure di mediazione, conciliazione o arbitrato anche se purtroppo molti cittadini UE non sono consapevoli degli strumenti giuridici a loro disposizione. Gli eurodeputati hanno richiesto che il sistema ADR venga messo a disposizione dei consumatori in forma gratuita o dietro pagamento di un «costo simbolico», e che le controversie siano risolte entro un massimo di 90 giorni.

Si legge dal testo che sarà onere dei siti web informare i potenziali acquirenti sulle condizioni del sistema ADR.

Ma la rivoluzione più grande consiste nel fatto che le controversie nate nel settore dello shopping online saranno risolte su internet e non dentro le aule di tribunali fisici: sarà infatti creata una piattaforma web che agisca come sportello unico per consumatori e aziende. Secondo le stime questo permetterà un risparmio di almeno 22,5 miliardi di euro ogni anno.